lunedì 3 febbraio 2014

CARVICO DI UN TEMPO...


Via Rota Massimo era “ol Funtanù”

Non si andava al centro Leroy Merlin, si andava alla ferramenta delle sorelle Spreafico (che avevano tutto)

Si pescavano i pesciolini e i gamberi con le scatolette dei pelati nel Grandone (e l’acqua era limpida)

Si andava a piedi fino ai “Mulì” (chi ce la faceva con la bici era un fenomeno)

Andavamo a rubare le ciliegie e il proprietario fingeva di rincorrerci

Si andava a fare il bagno nel “fupù” (si diceva che fosse profondissimo)

Si andava a giocare a guerra con i tirasassi nella cava ai “predàsc” (ogni tanto qualcuno prendeva un sasso in testa e quando tornava a casa prendeva anche uno schiaffone)

Per prendere il treno si andava “a piedi” fino alla stazione di Calusco

C’erano i “piazzaroi” (abitanti del centro che erano considerati “cittadini” dai ragazzi di periferia)

Si andava in bicicletta a giocare a “MunZei” (Monte Giglio che praticamente non c’è più)

Si scendeva da “Runcàr” (Roncarro) sopra due assi di legno con 4 cuscinetti a sfere come ruote

C’era il Dr. Pizzi

C’era il “Mumulì”

C’era la “Ines”

C’era l’ENAL

C’era l’ACLI

C’era “La Roccia”

C’era “l’Onorato”

Carècia, Comunezia, Furnasèta, Predàsc, Piazza, Cabusa, Budriàc, Piazza Gagliarda, Funtanù, La Muntagnèta, Runcàr, I Rùc, Fòpa, Cornalida, La Pastròca, I Mulì…

E per andare al Municipio c’era un bel viale alberato…

Vecchi tempi che non tornano più..

E poi, e poi, e poi…

3 commenti:

Unknown ha detto...

c'era la chiesetta in piazza straordinaria....molto piu belle di quella attuale

Anonimo ha detto...

Nostalgia!!!!

Anonimo ha detto...

Meglio ora...!